Holly Mistery. Il Sacro ed il Mistero nell'Arte Contemporanea
Centro Congressi Santo Volto, Torino.
Organizzato per l'Arcidiocesi di Torino, a cura di Exhibitioff.
Il Deus ex machina di Pablo Mesa
Capella. Dall’acciaio alla terra (e ritorno).
La
scultura di Pablo Mesa Capella Deus ex
machina (messa a punto) viene presentata per la prima volta al pubblico in
questa occasione alla galleria LaStellina ArteContemporanea di Roma. Definita
dall’artista un’opera interattiva, è la rappresentazione in ferro arrugginito
di due simboli religiosi universalmente riconosciuti: la croce cristiana e la
mezzaluna islamica, poggianti su una base comune, in dialogo fra loro e con il
pubblico.
Nonappena
terminata la scultura, il tempo ha iniziato a modificarne la superficie in
ferro. La ruggine è apparsa prima come un’ombra, poi come macchie sempre più
estese fino a ricoprire quasi interamente l’opera. L’artista, o il visitatore
che vuole prendersi cura della scultura, può arrestare questo processo di
degrado con spazzole, panni, olii, raccogliendo la polvere di ruggine che viene
conservata in un ‘reliquiario delle scorie’. Il tutto avviene all’interno di
un’officina, un insolito laboratorio in cui si tenta di fermare il tempo.
Attorno
all’opera principale, altre sculture di diverse dimensioni ripetono i simboli
religiosi in varie forme e materiali: dall’acciaio all’acqua, dal sale alla
sabbia, dalla terra al papiro. Sono elementi legati a significati di
trasmissione delle culture, dalla carta (il papiro), alle strade percorse dai
pellegrini (la sabbia, la terra, l’acqua) fino alle merci trasportate (il sale).
Il
tutto si presenta come un lavoro sulla scultura e per la scultura, di grande
efficacia comunicativa, in cui il gesto del visitatore – il suo intervento
sull’opera – è divenuto parte integrante dell’installazione. Se l’idea
originaria era riflettere sulla risonanza di questi simboli nella vita contemporanea,
l’artista è approdato a una più ampia sperimentazione del concetto di
partecipazione e condivisione in arte.
Di
origine spagnola, terra che si è nutrita nella sua lunga storia di cultura
cattolica e presenze islamiche, Pablo Mesa Capella si è formato nell’ambito
teatrale e scenografico. Con questa installazione l’artista ci chiede di cercare
quello che nel
teatro greco era il deus ex machina, personaggio risolutivo che irrompeva nella narrazione definendone
l’epilogo. È la scultura? A una più profonda lettura, l’opera esposta si
presenta come un artefatto scenico passivo, che non è in grado di sorprenderci.
Sarà allora il visitatore stesso a intervenire nella messa a punto dell’opera,
ridando ai simboli il loro carattere evocativo. Chiamati in prima persona a operare un piccolo ma simbolico cambiamento,
i visitatori lavoreranno sulla superficie in ferro strofinandola, come Aladino strofinava
la sua lampada nel racconto delle Mille e
una notte. Qui non c’è un genio per soddisfare desideri; non c’è vincita, né
sconfitta, né morale. Abbiamo invece a disposizione utensili semplici quali
strumenti moderni per un antico rito di trasformazione.
Segue la mostra sul blog
deusexmachina-messa-a-punto.blogspot.it
Fotografie Paolo Landriscina
Fotografia Livia Mazzani
Fotografia Emanuela Fabbri