Chi l'ha detto che i maiali, gli asini o gli uomini non possano volare? Accade anche senza tecnologia, ed è l'arte, la fantasia, il mezzo capace di far compiere tutti i decolli, anche quelli apparentemente impossibili, anche quelli più spericolati. Qui, su un muro di trenta metri di lunghezza, gli artisti spagnoli Gonzalo Orquin e Pablo Mesa Capella, per la prima volta riuniti in duo, hanno pittoricamente fatto prendere il volo a diciassette suini di enormi dimensioni, capaci di riscattare nell'ascensione finale di due di loro, con evidente metafora, ogni umana e disumana condizione di cattività e sofferenza. Via Prenestina 913, oggi il Maam (e la comunità multietnica che lo vive), ieri una grande fabbrica di salumi: la memoria (e la sofferenza) dei luoghi, anche in riferimento allo stato attuale, ha ispirato il contenuto di questa opera composta da maiali appesi, realisticamente sezionati, squartati, sanguinolenti, pronti a diventare cibo e merce - come davvero accaduto di fronte a questo muro testimone in passato di decine di migliaia di macellazioni - ma capaci anche di liberarsi in un poetico volo di emaamcipazione e speranza per il Futuro. Il resto, a tredici chilometri dal Vaticano e dalla immortale opera murale michelangiolesca, è (anche) ironia: lì una Sistina, qui una Cappella Porcina, neo messaggio salvifico terzo millennio dipinto ad acrilici su mattonelle industriali.






Fotografie Giorgio Benni